Per cosa ricorderemo i mondiali andati in scena nelle acque "anti-imperialiste"?
Verrebbe da rispondere, senza dubbio, per il settimo posto nel medagliere dell'Italia.
Per le 14 medaglie complessive ( 3 ori, 3 argenti e 8 bronzi).
Un bel bottino in un mondiale.
Ma, vediamo le novità partorite in questa edizione.
Duo Misto tecnico,disciplina inserita per la prima volta nel programma iridato in questa edizione 2015.
Coppia russa
Sincro a squadre femminile
Anche nei tuffi Hanno inserito una nuova disciplina:
tuffi sincronizzati dal trampolino 3 metri in coppia mista.
Coppia formata da un uomo e da una donna della stessa nazione
che devono eseguire una serie di tuffi in sincronizzazione.
Preciso che questa disciplina di per sè è già difficile per due persone
dello stesso sesso, dopo anni e anni di allenamenti per entrare in simbiosi. L'ho sentito pronunciare in numerose interviste in questi anni da Giorgio Cagnotto.Figuriamoci per un uomo che deve adattare la differenza di potenza rispetto alla compagna specialmente durante lo stacco dal trampolino. I due tuffatori che formano una squadra tentano di eseguire contemporaneamente lo stesso tuffo.Questo costituisce una difficoltà ma anche uno spettacolo notevole e richiede ai due compagni un grande livello di coordinazione. Il movimento viene valutato in base alla singola esecuzione del tuffo da parte di ogni atleta ed alla sincronizzazione fra i due.
Quest'anno la povera Tania dopo il memorabile oro dal metro (davanti allo strapotere cinese) e dopo il bronzo dai tre metri ha dovuto cimentarsi anche in questa ulteriore "disciplina" in coppia con l'amico Verzotto per l'Italia conquistando il bronzo.( Le coppie partecipanti erano 13)
E' proprio il caso di dire gare miste a squadre
e.......
compasso
Dal podio di Kazan, con la medaglia d'oro della 25km di fondo al collo, Simone Ruffini ha mostrato questo cartello in mondovisione per chiedere la mano della fidanzata e collega, Aurora Ponselè. La giovane atleta, dalla tribuna, ha accennato un sì e ha unito le mani a forma di cuore, poi è corsa sotto al palco ad abbracciare Ruffini, che l'ha stretta e baciata più volte. Sia Ruffini che Ponselè sono marchigiani, lui di Tolentino e lei di Fano. Mi sono svegliato con problemi di stomaco. Ai primi tre giri non stavo molto bene. Al quinto e al settimo chilometro ho vomitato due volte. Per fortuna c'è stato l'intervento del dottore che mi ha dato qualcosa rimettendo tutto a posto", racconta Ruffini, 26 anni il prossimo 7 dicembre, alla prima medaglia iridata della carriera dopo due noni posti nella 5 chilometri a Roma 2009 e Shanghai 2011 e il settimo posto nella 25 chilometri a Barcellona 2013.
P r i v e t