domenica 27 settembre 2015

Anti-Geoengineering Attorneys Give Updated Statement On Preparations For Geoengineering Legal Action

On August 14th, 2015, there was a major event in Northern California that was organized for the purpose of exposing and halting global climate engineering programs that are decimating our planet and the entire web of life. Numerous experts spoke out at this event including attorneys, former government scientists, a former defense industry technician, former military personnel, a prominent Northern California Neurologist, and a CEO for one of the largest environmental and engineering consulting firms in the world. Approximately 1000 people attended this event. A team of 7 attorneys (5 from the US and 2 from Canada) are working together with geoengineeringwatch.org in the effort to put forward a legal filing against the ongoing covert climate engineering crimes. Two of the attorneys from that team are William Blackwell and Joseph Marman. In the short video below, William and Joseph give a brief statement to summarize the ongoing legal efforts. The emcee for this important event was John B. Wells, radio host for the highly acclaimed "Caravan to Midnight" show. John works tirelessly toward revealing the truth for the common good. His participation in the Northern California event was of immense benefit to the cause of exposing geoengineering. My deepest appreciation to John, to all the speakers that participated and shared their knowledge, to each and every activist that contributed countless hours, and of course our gratitude to all those that attended the event. Individuals came from locations as far away as Valdez Alaska and St. Louis Missouri.

http://GeoengineeringWatch.org
https://www.facebook.com/dane.wigingt...


https://www.youtube.com/watch?t=8&v=cxA6eDTSaaU

martedì 22 settembre 2015

Contro l’ideologia gender a scuola, 7 pratici consigli ai genitori

Dai microfoni di Radio Maria, Padre Livio commenta l'articolo di Gianfranco Amato pubblicato, il 3 settembre 2015, da "la Croce Quotidiano".




Qui sotto l'articolo di Gianfranco Amato
http://www.lacrocequotidiano.it/articolo/2015/09/03/societa/contro-lideologia-gender-a-scuola-7-pratici-consigli-ai-genitori


lunedì 21 settembre 2015

"Predatori globali" di Silvestro Montanaro (2008)

da "C'era una volta" di Silvestro Montanaro
Andato in onda su Rai3 il 2 gennaio 2008

Si chiamano multinazionali e sono aziende potentissime capaci di dominare interi segmenti del mercato mondiale, dall'energia, all'alimentazione, alla salute controllando ogni parte della produzione e sfuggendo spesso ad ogni forma di controllo. Sono state e sono ancora la prima linea della nostra presenza in tutto il pianeta ed il loro modo di operare ha sollevato e solleva tuttora grandissimi problemi e grande indignazione fra le popolazioni del cosiddetto sud del mondo. A loro si imputa di tutto: dalla distruzione dell'ambiente, allo sfruttamento più selvaggio, anche di minori, a comportamenti antidemocratici e antisindacali.



Da Metafisica Araba a ISIS, Passando per Nazionalismo Sociale Panarabo ~ don C. Nitoglia, 11/8/2015

"Dalla Metafisica Araba all'ISIS, Passando per il Nazionalismo Sociale Panarabo"
Cortina d'Ampezzo 11 agosto 2015


sabato 19 settembre 2015

La causa primaria del Cancro fu scoperta nel 1931 da uno scienziato premio nobel







Una notizia che ha dell’incredibile: la causa principale del cancro è stata ufficialmente scoperta decenni fa da uno scienziato premio nobel per la medicina nel 1931.

E da allora nulla è stato fatto in base a tale conseguimento, se non continuare a raccogliere in tutto il mondo soldi per la ricerca, attraverso associazioni come ad esempio l’italiana AIRC.
Quando la causa primaria del cancro era già conosciuta.
Pochissime persone in tutto il mondo lo sanno, perché questo fatto è nascosto dall’industria farmaceutica e alimentare.
Nel 1931 lo scienziato tedesco Otto Heinrich Warburg ha ricevuto il Premio Nobel per la scoperta sulla causa primaria di cancro.
Proprio così. Ha trovato la causa primaria del cancro e ha vinto il Premio Nobel.
Otto ha scoperto che il cancro è il risultato di un potere anti-fisiologico e di uno stile di vita anti-fisiologico.
Perché? Poiché sia con uno stile anti-fisiologico nutrizionale (dieta basata su cibi acidificanti) e l’inattività fisica, il corpo crea un ambiente acido (nel caso di inattività, per una cattiva ossigenazione delle cellule).
L’acidosi cellulare causa l’espulsione dell’ossigeno. La mancanza di ossigeno nelle cellule crea un ambiente acido.
Egli ha detto: “La mancanza di ossigeno e l’acidità sono due facce della stessa medaglia: Se una persona ha uno, ha anche l’altro”.
Cioè, se una persona ha eccesso di acidità, quindi automaticamente avrà mancanza di ossigeno nel suo sistema. Se manca l’ossigeno, avrete acidità nel vostro corpo.
Egli ha anche detto: “Le sostanze acide respingono ossigeno, a differenza delle alcaline che attirano ossigeno”.
Cioè, un ambiente acido è un ambiente senza ossigeno.
Egli ha dichiarato: “Privando una cellula del 35% del suo ossigeno per 48 ore è possibile convertirla in un cancro”.
“Tutte le cellule normali hanno il bisogno assoluto di ossigeno, ma le cellule tumorali possono vivere senza di esso”. (Una regola senza eccezioni).
“I tessuti tumorali sono acidi, mentre i tessuti sani sono alcalini.”
Nella sua opera “Il metabolismo dei tumori”, Otto ha mostrato che tutte le forme di cancro sono caratterizzate da due condizioni fondamentali: acidosi del sangue (acido) e ipossia (mancanza di ossigeno).
Ha scoperto che le cellule tumorali sono anaerobiche (non respirano ossigeno) e non possono sopravvivere in presenza di alti livelli di ossigeno.
Le cellule tumorali possono sopravvivere soltanto con glucosio e in un ambiente privo di ossigeno.
Pertanto, il cancro non è altro che un meccanismo di difesa che ha alcune cellule del corpo per sopravvivere in un ambiente acido e privo di ossigeno.
In sintesi:
  • Le cellule sane vivono in un ambiente ossigenato e alcalino che consente il normale funzionamento. Le cellule tumorali vivono in un ambiente acido e carente di ossigeno.
Importante:
Una volta terminato il processo digestivo, gli alimenti, a secondo della qualità di proteine, carboidrati, grassi, vitamine e minerali, forniscono e generano una condizione di acidità o alcalinità nel corpo. In altre parole … tutto dipende unicamente da ciò che si mangia.
Il risultato acidificante o alcalinizzante viene misurato con una scala chiamata PH, i cui valori vanno da 0 a 14, al valore 7 corrisponde un pH neutro.
È importante sapere come gli alimenti acidi e alcalini influiscono sulla salute, poiché le cellule..per funzionare correttamente dovrebbe essere di un ph leggermente alcalino (poco di sopra al 7).
In una persona sana, il pH del sangue è compreso tra 7.4 e 7.45.
Se il pH del sangue di una persona inferiore 7, va in coma.
Gli alimenti che acidificano il corpo:
  • Lo zucchero raffinato e tutti i suoi sottoprodotti. (È il peggiore di tutti: non ha proteine, senza grassi, senza vitamine o minerali, solo carboidrati raffinati che schiacciano il pancreas). Il suo pH è di 2,1 (molto acido)
  • Carne. (Tutti i tipi)
  • Prodotti di origine animale (latte e formaggio, ricotta, yogurt, ecc)
  • Il sale raffinato.
  • Farina raffinata e tutti i suoi derivati. (Pasta, torte, biscotti, ecc)
  • Pane. (La maggior parte contengono grassi saturi, margarina, sale, zucchero e conservanti)
  • Margarina.
  • Caffeina. (Caffè, tè nero, cioccolato)
  • Alcool.
  • Tabacco. (Sigarette)
  • Antibiotici e medicina in generale.
  • Qualsiasi cibo cotto. (la cottura elimina l’ossigeno aumentando l’acidita’ dei cibi”)
  • Tutti gli alimenti trasformati, in scatola, contenenti conservanti, coloranti, aromi, stabilizzanti, ecc.
Il sangue si ‘autoregola’ costantemente per non cadere in acidosi metabolica garantire il buon funzionamento e ottimizzare il metabolismo cellulare. Il corpo deve ottenere delle basi minerali alimentari per neutralizzare l’acidità del sangue nel metabolismo, ma tutti gli alimenti già citati (per lo più raffinati) acidificano il sangue e ammorbano il corpo.
Dobbiamo tener conto che CON il moderno stile di vita, questi cibi vengono consumati almeno 3 volte al giorno”, 365 giorni l’anno e tutti questi alimenti sono anti-fisiologici.
Gli alimenti alcalinizzanti:
* Tutte le verdure crude. (Alcune sono acide al gusto, ma all’interno del corpo avviene una reazione è alcalinizzante.”. Altre sono un po acide, tuttavia, forniscono le basi necessarie per il corretto equilibrio). Le verdure crude producono ossigeno, quelle cotte no.
* I Frutti, stessa cosa. Ad esempio, il limone ha un pH di circa 2,2, tuttavia, all’interno del corpo ha un effetto altamente alcalino. (Probabilmente il più potente di tutti - non fatevi ingannare dal sapore acidulo)
* I frutti producono abbastanza ossigeno.
* Alcuni semi, come le mandorle sono fortemente alcalini.
* I cereali integrali: l’unico cereale alcalinizzante è il miglio. Tutti gli altri sono leggermente acidi, tuttavia, siccome la dieta ideale ha bisogno di una percentuale di acidità, è bene consumarne qualcuno. Tutti i cereali devono essere consumati cotti.
Il miele è altamente alcalinizzante.
* La clorofilla la pianta è fortemente alcalina.
(Da qualsiasi pianta) (in particolare aloe vera, noto anche come aloe)
* L’acqua è importante per la produzione di ossigeno. “La disidratazione cronica è la tensione principale del corpo e la radice della maggior parte tutte le malattie degenerative.” Lo afferma il Dott. Feydoon Batmanghelidj.
* L’esercizio ossigena tutto il corpo. “Uno stile di vita sedentario usura il corpo.”
L’ideale è avere una alimentazione di circa il 60% alcalina piuttosto che acida, e, naturalmente, evitare i prodotti maggiormente acidi, come le bibite, lo zucchero raffinato e gli edulcoranti.
Non abusare del sale o evitarlo il più possibile.
Per coloro che sono malati, l’ideale è che l’alimentazione sia di circa 80% alcalina, eliminando tutti i prodotti più nocivi.
Se si ha il cancro il consiglio è quello di alcalinizzare il più possibile.”
Inutile dire altro, non è vero?
Dr. George W. Crile, di Cleveland, uno dei chirurghi più rispettati al mondo, dichiara apertamente: “Tutte le morti chiamate naturali non sono altro che il punto terminale di un saturazione di acidità nel corpo.”
Come precedentemente accennato, è del tutto impossibile per il cancro di comparire in una persona che libera il corpo dagli acidi con una dieta alcalina, che aumenta il consumo di acqua pura e che eviti i cibi che producono acido.
In generale, il cancro non si contrae e nemmeno si eredita. Ciò che si eredita sono le abitudini alimentari, ambientali e lo stile di vita. Questo può produrre il cancro.
Mencken ha scritto: “La lotta della vita è contro la ritenzione di acido”.“Invecchiamento, mancanza di energia, stress, mal di testa, malattie cardiache, allergie, eczema, orticaria, asma, calcoli renali, arteriosclerosi, tra gli altri, non sono altro che l’accumulo di acidi”.
Dr. Theodore A. Baroody ha detto nel suo libro “Alcalinizzare o morire” (alcaline o Die):
” In realtà, non importa i nomi delle innumerevoli malattie Ciò che conta è che essi provengono tutti dalla stessa causa principale: Molte scorie acide nel corpo”
Dr. Robert O. Young ha detto:
“L’eccesso di acidificazione nell’organismo è la causa di tutte le malattie degenerative. Se succede una perturbazione dell’equilibrio e un corpo inizia a produrre e immagazzinare più acidità e rifiuti tossici di quelli che è in grado di eliminare allora le malattie si manifestano.”

E la chemioterapia ?

La chemioterapia acidifica il corpo a tal punto che ricorre alle riserve alcaline del corpo immediatamente per neutralizzare l’acidità tale, sacrificando basi minerali (calcio, magnesio e potassio) depositati nelle ossa, denti, articolazioni, unghie e capelli.
Per questo motivo osserviamo tali alterazioni nelle persone che ricevono questo trattamento e tra le altre cose la caduta dei capelli. Per il corpo non vuol dire nulla stare senza capelli, ma un pH acido significherebbe la morte.
Niente di tutto questo è descritto o raccontato perché, per tutte le indicazioni, l’industria del cancro (leggi: industria farmaceutica) e la chemioterapia sono alcune delle attività più remunerative che esistano..Si parla di un giro multi-milionario e i proprietari di queste industrie non vogliono che questo sia pubblicato.
Tutto indica che l’industria farmaceutica e l’industria alimentare sono un’unica entità e che ci sia una cospirazione in cui si aiuta l’altro al profitto.
Più le persone sono malate, più sale il profitto dell’industria farmaceutica. E per avere molte persone malate serve molto cibo spazzatura, tanto quanto ne produce l’industria alimentare.
Quanti di noi hanno sentito la notizia di qualcuno che ha il cancro e qualcuno dire: “… Poteva capitare a chiunque …”
No, non poteva!
“Che il cibo sia la tua medicina, la medicina sia il tuo cibo”.
Ippocrate (il padre della medicina )

fonte http://pmbeautyline.wordpress.com/ 
 

L’occulto: una trappola invisibile. Ecco il “Grande Inganno” per i giovani







Il bombardamento esoterico nei confronti dei giovani, negli ultimi anni, è cresciuto in modo spaventoso. Questa “imbarazzante” propaganda ha dei registi ben precisi che sono perfettamente consapevoli di ciò che stanno facendo. Puntano alla corruzione dei ragazzi che saranno i protagonisti del domani, sottomettendoli a una schiavitù non fisica ma spirituale. Potremmo parlare di Illuminati o comunque di “gruppi di potere” che sfruttano le diverse tecniche di manipolazione per alimentare i propri conti in banca. Utilizzano tutti i mezzi a disposizione per far credere ai giovani che l’occultismo non fa male: dalla tv alla musica, dai film ai videogiochi.
“Le produzioni cinematografiche e musicali degli Illuminati costituiscono dei potenti strumenti di indottrinamento che agiscono in modo invisibile sulla psiche” [Laurent Glauzy, giornalista]
Il fondatore del colosso televisivo MTV, Bob Pittman, nel 1982 dichiarò:
“L’attrazione più potente a cui puoi fare ricorso è quella emotiva. Se riesci a far fluire le loro emozioni facendogli dimenticare la logica, li hai beccati. Ad MTV non bersagliamo i quattordicenni, li abbiamo in pugno!” [Rivista Philapelphia Inquirer, 03/11/1982]
Lo scopo di MTV è quello di bombardare i giovani con una serie di messaggi specifici che li portano a simpatizzare per la magia, l’occultismo e addirittura per il demonio, nelle sue diverse espressioni.







Agli MTV Music Awards 2009, l’attore Jack Black si presentò vestito come una rockstar Metal per promuovere un videogioco. “Dal momento che stiamo conferendo dei premi stasera – iniziò il suo discorso rivolgendosi alla platea – chi vuole pregare il Demonio con me? Chi è con me? Avanti… ora prendete la mano della persona accanto a voi: Caro Signore Oscuro Satana, spero che tutto vada bene assieme a te. Volevo dirti ciao e… chiederti di concedere ai premiati di questa sera continuo successo nell’industria musicale”.
Agli MTV Movie Awards 2014, il conduttore e attore Conan O’Brien diede inizio allo spettacolo pronunciando queste parole: “Benvenuti ai Culti Satanici Awards, signore e signori. Tutti acclamano il Signore Oscuro”.
In effetti, queste premiazioni spesso si trasformano in plateali cerimonie sataniche mostrate al pubblico giovanile come semplice materiale di intrattenimento. La performance live di Nicki Minaj ai Grammy Awards 2012 fu una sorta di esorcismo con tanto di sbeffeggiamento dei canti cristiani. Ai Grammy Awards 2014, invece, Katy Perry si presentò come una strega condannata al rogo.
Durante un’intervista con Jimmy Kimmel, la cantante statunitense Lady Gaga giurò pubblicamente su Lucifero. Solitamente si giura sulla cosa più cara al mondo. Giurare su Lucifero non è altro che affermare la propria stima e devozione al mondo dell’occulto.
Siamo evidentemente alla follia ed urge tornare sui binari usando buon senso e discernimento. Oggi i cantanti, infatti, sono considerati veri e propri idoli circondati – grazie alla pubblicità martellante e alla propaganda – da una venerazione quasi religiosa.








Attraverso un certo tipo di musica i giovani hanno la possibilità di avvicinarsi ad argomenti nuovi. Ed è quello che sta accadendo con la propaganda degli Illuminati & Co. sostenuti da ideologie politiche ed esoteriche che spingono all’ateismo pratico. Ideologie che ben conosciamo, basta vedere ciò che accade sotto gli occhi di tutti. In realtà, però, moltissimi ragazzi non sanno neppure che cosa siano gli “Illuminati” e la “massoneria” eppure “subiscono” i loro retaggi, vivono le loro ideologie inconsapevolmente. Ne assimilano le idee e i comportamenti. Tutto questo accade perché la propaganda degli Illuminati e delle altre sette ideologico-politiche e pseudo-religiose sta penetrando, a poco a poco, nell’humus ideologico e “spirituale” del mondo di oggi.
“Questi simboli (ndr simboli esoterici), che prima facevano parte di una cerchia ristretta di ambienti, cominciano a diventare cultura popolare, cominciano a diventare parte integrante della nostra società. […] Cambiano gli artisti, cambiano i video, cambiano le canzoni ma i simboli proposti sono sempre gli stessi” [Emanuele Fardella, Mistero Italia Uno, 03/2013]
Molti artisti – per essere credibili ed accattivanti – utilizzano una strategia mediatica e sociale ormai ben nota agli esperti di settore, ai sociologi ed ai conoscitori del “marketing”: si riempiono la bocca con belle parole ma in realtà sono lupi pronti a sbranare i giovani. “Amore”, “Pace”, “Dio”, “Tolleranza”… sono tutte belle parole certo, ma bisogna valutare il contesto nelle quali vengono utilizzate e in che maniera. Lo scopo di questi slogan e di queste rassicuranti espressioni è proprio quello di affascinare, incantare, conquistare i giovani e spingerli a pensare secondo la mentalità del “Fai ciò che vuoi” (il famoso motto di Aleister Crowley che scimmiottò e invertì clamorosamente il senso del simile motto di Sant’Agostino). L’obiettivo è quello di creare un’atmosfera di confusione per indurre i ragazzi a smarrire il senso del bene e del male. Il termine “amore”, ad esempio, è quello più “abusato” dalle popstar. Può esprimere una miriade di significati ma spesso, purtroppo, si riduce ad un solo concetto: “sesso libero”. L’amore egoista che si riduce alla banale soddisfazione di un piacere.
Durante la prima tappa del suo tour MDNA a Tel Aviv, in Israele, la cantante Madonna gridò al suo pubblico: “Non si può essere un mio fan e non volere la Pace nel mondo. […] Se non c’è Pace qui in Medio Oriente non ci può essere Pace nel mondo intero.” Discorso toccante, peccato che… in totale contraddizione con quanto dichiarato, Madonna nella canzone “Gang Bang” si esibì armata di pistola e mitragliatrice, accompagnata da immagini di macchie di sangue e terminando la canzone con la frase “muori cagna!”. Coerenza, quella sconosciuta!
Fortunatamente i messaggi proposti dalla musica non sono tutti negativi. Esistono canzoni portatrici di buoni ideali o quantomeno innocue. Ma il problema è proprio questo: il male si mischia con il bene. È tutto un grande caos! Nella mente dei ragazzi spesso si può produrre un senso di confusione tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Alcune persone tendono a sminuire il problema asserendo in maniera superficiale e sommaria che “si tratta semplicemente di un fenomeno commerciale” non strettamente collegato agli ambienti dell’occulto. Ed è proprio questo il Grande Inganno, quello del fuoco che non brucia. Non rendersi conto che “dietro” queste apparenti “mode” commerciali ci sia qualcosa di inquietante è il pericolo maggiore. D’altronde il primo strumento di difesa/attacco del maligno è dire che egli non esiste: gli esorcisti lo sanno bene. Fermo restando il fatto che anche le persone che sfruttano commercialmente l’occultismo, pur non credendoci, hanno le loro enormi responsabilità. Lo “vendono” e lo propongono ai giovani: rappresentano un ponte per questo tipo di argomenti.







A questo punto ci si chiede quali possano essere le cause di questa propaganda occulta che colpisce le nuove generazioni. Mancano sempre di più gli anticorpi per affrontarla. Non ci sono difese immunitarie. Negli ultimi anni abbiamo subito una specie di lavaggio del cervello che ci ha spinti a non avere più paura di ciò che appartiene al mondo dell’occulto. Stiamo vivendo in una società “rovesciata” dove il bene viene considerato male e viceversa. Il problema è che i ragazzi sono costantemente ingannati dai falsi messaggi che arrivano dai mezzi di comunicazione. Quei tipi di messaggi che creano il Grande Vuoto in cui gli Illuminati, le sette esoteriche e gli occultisti amano introdursi. È l’insicurezza nel futuro, la causa maggiore di quel “vuoto” che spesso accompagna i giovani. L’incapacità di poter progettare un futuro normale porta, inevitabilmente a una totale rassegnazione con il successivo annientamento di ogni ambizione. Se quindi vi è una così grande sfiducia nel futuro, l’unica possibilità per i ragazzi è immergersi quanto più possibile nel presente cercando di viverlo oltre i limiti e di protrarlo fino all’esasperazione nel vano tentativo di colmare il Grande Vuoto. E così gli effetti di tale disagio sono i più disparati: dalla semplice noia a fatta gravi quali vandalismo, bullismo, uso di alcol e droghe fino ad arrivare a casi quasi patologici come stupri, omicidi e suicidi.
Dobbiamo invertire la rotta di questa società. E se da una parte l’ideologia luciferina continua a riempire, apparentemente, quel Grande Vuoto senza mai colmarlo, dall’altra, c’è qualcuno che può riempirlo una volta e per sempre, con il Grande Amore. Il Suo nome è Gesù. Egli è la speranza di coloro che vogliono lottare contro questo tipo di messaggi. Colui che ha rappresentato in terra l’Amore, la Pace e la Fratellanza. La semplicità del messaggio di Gesù può liberarci dai tanti fronzoli ed “effetti speciali” dell’occultismo. Sta a noi decidere da che parte stare. Io la mia scelta l’ho fatta e tu?

 





Immigrazione: Genocidio del Popolo Europeo IL PIANO KALERGI

Da Kalergi all’Unione Europea: breve storia del mondialismo

Alla stragrande maggioranza dei lettori il nome del conte Richard Nikolaus von Coudenhove-Kalergi non dirà in effetti gran che. Al massimo, qualcuno potrebbe ricordare che a lui è dedicato un “prestigioso” premio che l’Ue, di anno in anno, assegna sostanzialmente ai suoi alti papaveri o comunque a prestigiosi euro-entusiasti in odor di squadra e compasso.
L’importanza ideologica e politica di quest’uomo, a cui si deve la fondazione del movimento paneuropeo (e, incidentalmente, la scelta dell’inno beethoveniano), è strategicamente fondamentale, e non sarà inutile analizzare alcuni passi della sua opera principale, quel “Idealismo pratico” oramai introvabile che possiamo considerare come una sorta di vademecum per la perfetta integrazione politica europea. Il problema principale a cui l’ideologo di Paneuropa si trova di fronte è come ovviare alla disomogeneità culturale dei popoli europei, con i loro sciocchi particolarismo nazionali. La soluzione che egli trova è abbastanza geniale per l’epoca (anni ’20 del ‘900) ed a dire il vero consequenziale e perfettamente logica, se si accetta la premessa che i popoli siano deleteri: facciamo sparire i popoli.
“L’uomo del futuro sarà un bastardo. Le razze di oggi e le classi spariranno a causa della scomparsa di spazio, tempo e pregiudizi [e frontiere, ndt]. […] La razza eurasiatica – negroide del futuro, simile nel suo aspetto esteriore a quello degli antichi Egizi, sostituirà la diversità dei popoli con una diversità di individui”, scrive Kalergi [1] ....

l'articolo continua su: http://www.ilprimatonazionale.it/cult...




Da chi in Realtà gli italiani ( e non solo) sono governati?








venerdì 11 settembre 2015

Emergenza omofobia? O emergenza eterofobia?

Intervista a Gianfranco Amato -- Presidente dei Giuristi per la Vita -- a proposito del decreto di legge sulla omofobia

venerdì 4 settembre 2015

L'uomo bianco in quella foto









Le fotografie, a volte, ingannano.
Prendete questa immagine, per esempio.
Racconta il gesto di ribellione di Tommie Smith e John Carlos il giorno della premiazione dei 200 metri alle Olimpiadi di Città del Messico e mi ha ingannato un sacco di volte....
L’ho sempre guardata concentrandomi sui due uomini neri scalzi, con il capo chino e il pugno guantato di nero verso il cielo, mentre suona l’inno americano. Un gesto simbolico fortissimo, per rivendicare la tutela dei diritti delle popolazioni afroamericane in un anno di tragedie come la morte di Martin Luther King e Bob Kennedy.
È la foto del gesto storico di due uomini di colore. Per questo non ho mai osservato troppo quell’uomo, bianco come me, immobile sul secondo gradino.

L’ho considerato una presenza casuale, una comparsa, una specie di intruso. Anzi, ho perfino creduto che quel tizio – doveva essere un inglese smorfioso – rappresentasse, nella sua glaciale immobilità, la volontà di resistenza al cambiamento che Smith e Carlos invocavano con il loro grido silenzioso.
Invece sono stato ingannato.
Grazie a un vecchio articolo di Gianni Mura, oggi ho scoperto la verità: l’uomo bianco nella foto è, forse, l’eroe più grande emerso da quella notte del 1968.
Si chiamava Peter Norman, era australiano e arrivò alla finale dei 200 metri dopo aver corso un fantastico 20.22 in semifinale. Solo i due americani Tommie “The Jet” Smith e John Carlos avevano fatto meglio: 20.14 il primo e 20.12 il secondo.
La vittoria si sarebbe decisa tra loro due, Norman era uno sconosciuto cui giravano bene le cose. John Carlos, anni dopo, disse di essersi chiesto da dove fosse uscito quel piccoletto bianco. Un uomo di un metro settantotto che correva veloce come lui e Smith, che superavano entrambi il metro e novanta.
Arrivò la finale e l’outsider Peter Norman corse la gara della vita, migliorandosi ancora. Chiuse in 20.06, sua prestazione migliore di sempre e record australiano ancora oggi imbattuto, a 47 anni di distanza.
Ma quel record non bastò, perché Tommie Smith era davvero “The jet” e rispose con il record del mondo. Abbatté il muro dei venti secondi, primo uomo della storia, chiudendo in 19.82 e prendendosi l’oro.
John Carlos arrivò terzo di un soffio, dietro la sorpresa Norman, unico bianco in mezzo ai fuoriclasse di colore.
Fu una gara bellissima, insomma.
Eppure quella gara non sarà mai ricordata quanto la sua premiazione.

Non passò molto dalla fine della corsa perché si capisse che sarebbe successo qualcosa di forte, di inaudito, al momento di salire sul podio.
Smith e Carlos avevano deciso di portare davanti al mondo intero la loro battaglia per i diritti umani e la voce girava tra gli atleti.
Norman era un bianco e veniva dall’Australia, un paese che aveva leggi di apartheid dure quasi come quelle sudafricane. Anche in Australia c’erano tensioni e proteste di piazza a seguito delle pesanti restrizioni all’immigrazione non bianca e leggi discriminatorie verso gli aborigeni, tra cui le tremende adozioni forzate di bambini nativi a vantaggio di famiglie di bianchi.
I due americani chiesero a Norman se lui credesse nei diritti umani.
Norman rispose di sì.
Gli chiesero se credeva in Dio e lui, che aveva un passato nell’esercito della salvezza, rispose ancora sì.
“Sapevamo che andavamo a fare qualcosa ben al di là di qualsiasi competizione sportiva e lui disse “sarò con voi” – ricorda John Carlos – Mi aspettavo di vedere paura negli occhi di Norman, invece ci vidi amore”.
Smith e Carlos avevano deciso di salire sul podio portando al petto uno stemma del Progetto Olimpico per i Diritti Umani, un movimento di atleti solidali con le battaglie di uguaglianza.
Avrebbero ritirato le medaglie scalzi, a rappresentare la povertà degli uomini di colore. E avrebbero indossato i famosi guanti di pelle nera, simbolo delle lotte delle Pantere Nere.
Ma prima di andare sul podio si resero conto di avere un solo paio di guanti neri.
“Prendetene uno a testa” suggerì il corridore bianco e loro accettarono il consiglio.
Ma poi Norman fece qualcos’altro.
“Io credo in quello in cui credete voi. Avete uno di quelli anche per me?“ chiese indicando lo stemma del Progetto per i Diritti Umani sul petto degli altri due. “Così posso mostrare la mia solidarietà alla vostra causa”.
Smith ammise di essere rimasto stupito e aver pensato: “Ma che vuole questo bianco australiano? Ha vinto la sua medaglia d’argento, che se la prenda e basta!”.
Così gli rispose di no, anche perché non si sarebbe privato del suo stemma. Ma con loro c’era un canottiere americano bianco, Paul Hoffman, attivista del Progetto Olimpico per i Diritti Umani. Aveva ascoltato tutto e pensò che “se un australiano bianco voleva uno di quegli stemmi, per Dio, doveva averlo!”. Hoffman non esitò: “Gli diedi l’unico che avevo: il mio”.
I tre uscirono sul campo e salirono sul podio: il resto è passato alla storia, con la potenza di quella foto.
“Non ho visto cosa succedeva dietro di me – raccontò Norman – Ma ho capito che stava andando come avevano programmato quando una voce nella folla iniziò a cantare l’inno Americano, ma poi smise. Lo stadio divenne silenzioso”.
Il capo delegazione americano giurò che i suoi atleti avrebbero pagato per tutta la vita quel gesto che non c’entrava nulla con lo sport. Immediatamente Smith e Carlos furono esclusi dal team americano e cacciati dal villaggio olimpico, mentre il canottiere Hoffman veniva accusato pure lui di cospirazione.
Tornati a casa i due velocisti ebbero pesantissime ripercussioni e minacce di morte.
Ma il tempo, alla fine, ha dato loro ragione e sono diventati paladini della lotta per i diritti umani. Sono stati riabilitati, collaborando con il team americano di atletica e per loro è stata eretta una statua all’Università di San José.
In questa statua non c’è Peter Norman.
Quel posto vuoto sembra l’epitaffio di un eroe di cui nessuno si è mai accorto. Un atleta dimenticato, anzi, cancellato, prima di tutto dal suo paese, l’Australia.
Quattro anni dopo Messico 1968, in occasione delle Olimpiadi di Monaco, Norman non fu convocato nella squadra di velocisti australiani, pur avendo corso per ben 13 volte sotto il tempo di qualificazione dei 200 metri e per 5 sotto quello dei 100.
Per questa delusione, lasciò l’atletica agonistica, continuando a correre a livello amatoriale.
In patria, nell’Australia bianca che voleva resistere al cambiamento, fu trattato come un reietto, la famiglia screditata, il lavoro quasi impossibile da trovare. Fece l’insegnante di ginnastica, continuò le sua battaglie come sindacalista e lavorò saltuariamente in una macelleria. Un infortunio gli causò una grave cancrena e incorse in problemi di depressione e alcolismo.
Come disse John Carlos “Se a noi due ci presero a calci nel culo a turno, Peter affrontò un paese intero e soffrì da solo”.
Per anni Norman ebbe una sola possibilità di salvarsi: fu invitato a condannare il gesto dei suoi colleghi Tommie Smith e John Carlos, in cambio di un perdono da parte del sistema che lo aveva ostracizzato. Un perdono che gli avrebbe permesso di trovare un lavoro fisso tramite il comitato olimpico australiano ed essere parte dell’organizzazione delle Olimpiadi di Sidney 2000.
Ma lui non mollò e non condannò mai la scelta dei due americani.
Era il più grande sprinter australiano mai vissuto e detentore del record sui 200, eppure non ebbe neppure un invito alle Olimpiadi di Sidney. Fu il comitato olimpico americano, una volta scoperta la notizia a chiedergli di aggregarsi al proprio gruppo e a invitarlo alla festa di compleanno del campione Michael Johnson per cui Peter Norman era un modello e un eroe.
Norman morì improvvisamente per un attacco cardiaco nel 2006, senza che il suo paese lo avesse mai riabilitato.
Al funerale Tommie Smith e John Carlos, amici di Norman da quel lontano 1968, ne portarono la bara sulle spalle, salutandolo come un eroe.
“Peter è stato un soldato solitario. Ha scelto consapevolmente di fare da agnello sacrificale nel nome dei diritti umani. Non c’è nessuno più di lui che l’Australia dovrebbe onorare, riconoscere e apprezzare” disse John Carlos.
“Ha pagato il prezzo della sua scelta – spiegò Tommie Smith – Non è stato semplicemente un gesto per aiutare noi due, è stata una SUA battaglia. È stato un uomo bianco, un uomo bianco australiano tra due uomini di colore, in piedi nel momento della vittoria, tutti nel nome della stessa cosa”.
Solo nel 2012 il Parlamento Australiano ha approvato una tardiva dichiarazione per scusarsi con Peter Norman e riabilitarlo alla storia con queste parole:
“Questo Parlamento riconosce lo straordinario risultato atletico di Peter Norman che vinse la medaglia d’argento nei 200 metri a Città del Messico, in un tempo di 20.06, ancora oggi record australiano.
Riconosce il coraggio di Peter Norman nell’indossare il simbolo del Progetto OIimpico per i Diritti umani sul podio, in solidarietà con Tommie Smith e John Carlos, che fecero il saluto del “potere nero”.
Si scusa tardivamente con Peter Norman per l’errore commesso non mandandolo alle Olimpiadi del 1972 di Monaco, nonostante si fosse ripetutamente qualificato e riconosce il potentissimo ruolo che Peter Norman giocò nel perseguire l’uguaglianza razziale”.
Ma, forse, le parole che ricordano meglio di tutti Peter Norman sono quelle semplici eppure definitive con cui lui stesso spiegò le ragioni del suo gesto, in occasione del film documentario “Salute”, girato dal nipote Matt.
“Non vedevo il perché un uomo nero non potesse bere la stessa acqua da una fontana, prendere lo stesso pullman o andare alla stessa scuola di un uomo bianco.
Era un’ingiustizia sociale per la qualche nulla potevo fare da dove ero, ma certamente io la detestavo.
È stato detto che condividere il mio argento con tutto quello che accadde quella notte alla premiazione abbia oscurato la mia performance.
Invece è il contrario.
Lo devo confessare: io sono stato piuttosto fiero di farne parte”.

(Riccardo Gazzaniga)
 

Sembra il mio ritratto ! 10 cose che devi sapere prima di uscire con una persona che ama stare da sola

Prima di uscire con una persona solitaria è meglio sapere alcune cose su di loro.


La coppia è decisamente l'emblema dello stare insieme ma ci sono alcune persone che amano conservare i loro spazi in quanto amanti della solitudine. Non stiamo parlando di persone asociali, stiamo semplicemente parlando di coloro che amano la solitudine e sono a loro agio nel trascorrere molto tempo con loro stessi. Vediamo quali cose bisogna sapere prima di instaurare una relazione con gli appartenenti a tale categoria.

1. La solitudine per loro non è un problema
  
 Mentre la paura della solitudine sembra essere una delle più in voga tra gli esseri umani, per questa categoria di persone la solitudine è addirittura necessaria. È il loro modo per mantenere la loro identità nel frastuono della vita di tutti i giorni.

 
2. Hanno bisogno di spazi

 Se non vogliono vederti non significa che non ci tengono a te, o che non provano niente, hanno semplicemente bisogno di trascorrere del tempo con loro stessi per dare il meglio anche con gli altri.


3. Sono empatici

Paradossalmente le persone solitarie sono molto più sensibili rispetto ai sentimenti altrui. La loro empatia gli permette di percepire le emozioni delle altre persone in maniera più netta rispetto alla media.

 
4. Il loro concetto di divertimento è capovolto

Per loro una serata speciale è una serata trascorsa a casa a guardare un film o a leggere un libro. Il divertimento a tutti i costi, il divertimento del “si impersonale” heideggeriano, non rientra nei loro schemi mentali.

 
5. Possono sembrare sostenuti

Le persone solitarie di solito sono introverse, e mascherano la loro timidezza sotto qualche maschera, maschera che a volte può assumere i connotati della spocchia o dello snobbismo. In realtà è solo una prima impressione, sotto c'è ben altro.
 

6. Amano stare in compagnia

Le persone solitarie amano la solitudine così come amano stare in compagnia. Non sono asociali, hanno solo la necessità di ritagliarsi degli spazi per stare da sole.

 
7. Preferiscono una serata intima agli eventi mondani

Gli eventi mondani non sono decisamente tra i primi posti della loro classifica personale della serata ideale. Alle grandi compagnie preferiscono una chiacchierata intima con pochi amici.

 
8. Sanno aprirsi completamente

Anche se all'inizio possono sembrare chiusi in loro stessi, una volta abbattuto il muro sono capaci di esprimere i loro sentimenti in maniera molto più aperta rispetto a tutti gli altri.

 
9. Sono indipendenti

La loro indipendenza è sacra, è quasi un manifesto di libertà. Sono autosufficenti e vogliono restarlo per la propria felicità individuale.

 
10. Sono sinceri con loro stessi

 Non si sentono obbligati ad essere più socievoli, anche se a volte ricevono delle critiche dalle persone che li circondano. Ascoltano i loro bisogni e si accettano così come sono, senza obbligarsi ad essere qualcosa che non riuscirebbero a mantenere.





fonte
http://www.fanpage.it/10-cose-che-devi-sapere-prima-di-uscire-con-una-persona-che-ama-stare-da-sola/